9 Falsi Miti Dei Colloqui di Lavoro Secondo Forbes

Il colloquio di lavoro non deve essere considerato come una prova o un esame da superare! E’ puramente un fatto comunicativo dove due persone che non si conoscono, si confrontano su degli obiettivi comuni. Inoltre il colloquio è quasi sempre un momento carico di tensione, non solo per chi è tenuto a sostenerlo ma anche per il selezionatore. Infatti chi sta di fronte ha il difficile compito di raccogliere una serie di informazioni che gli permettano di formulare un giudizio preciso sul candidato e stabilire se sia idoneo per quel lavoro (scelto spesso tra decine se non centinaia di candidati). Sicuramente, però, si tratta di un appuntamento importante, a cui è opportuno arrivare preparati e sufficientemente sereni. Prima di sostenere il colloquio, le domande che assillano il candidato sono sempre le stesse: “Come mi devo preparare?” “Quali domande mi devo aspettare?” “E’ meglio mostrarsi spavaldi o timidi e remissivi?”…Innanzitutto però, si dovrebbero sfatare alcuni falsi miti che circondano spesso i colloqui di lavoro. Vediamo quali sono, secondo una ricerca condotta dal famoso magazine Forbes.

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1. Le Domande Sono Già Preparate

Nella maggior parte dei casi, le domande di un colloquio di lavoro non sono preparate precedentemente dagli esaminatori! Tuttavia, spesso la prima domanda ad essere posta è “Raccontami qualcosa di te“.

2. Gli Esaminatori Sono Esperti e Preparati

Vi sembrerà incredibile, ma spesso non è così! Questo perché gli intervistatori hanno solitamente fretta di assumere nuovo personale e, soprattutto, sono pieni di lavoro! Non leggono quasi mai ogni punto dei curricula dei candidati che hanno convocato per il colloquio, ma solitamente rimangono colpiti da un particolare.

3. Bisogna Sempre Presentarsi Con Delle Referenze

Assolutamente no! O meglio, questo discorso vale solo per alcune mansioni (ad esempio, se ci si sta candidando per un posto da designer).

4. Se L’Esaminatore Offre Da Bere….Conviene Accettare

Beh….si e no! Il fatto è che per educazione, non si può non offrire un caffè o un bicchiere d’acqua ad un potenziale futuro collaboratore. Ma forse sarebbe più opportuno rifiutare gentilmente e rimanere concentrati sul colloquio. Di certo, non offenderete nessuno.

5. Dare Risposte Brevi

A questo proposito, la regola generale è che non bisogna parlare troppo, ma nemmeno rispondere a monosillabi!! L’ideale sarebbe riuscire a fornire agli esaminatori informazioni utili per farsi valutare senza sembrare troppo noiosi e ridondanti.

6. Ad Ogni Domanda Corrisponde Una Risposta Corretta

Non è assolutamente vero! Ricordate che quasi sempre gli esaminatori sono più interessati a come viene articolata la risposta che al suo contenuto. Ma fate attenzione a non sottovalutare troppo il secondo.

7. La Domanda “Dove Ti Vedi Fra 5 Anni?” Valuta L’Ambizione Del Candidato

Una delle domande che non mancano mai ad un colloquio di lavoro è “Dove ti vedi fra 5 anni?“. Spesso però si tende a pensare che essa serva a valutare l’ambizione del candidato, ma non è così. Con questa domanda l’esaminatore vuole sapere se la persona che ha davanti avrà l’entusiasmo necessario per lavorare bene, con soddisfazione e per un tempo indefinito nella nuova azienda.

8. Le Competenze Contano Più Dell’Aspetto Fisico

Non sempre è così! Ricerche dimostrano che molte aziende assumono anche in base all’aspetto fisico del candidato/a. Questo non significa che bisogna essere per forza dei fotomodelli/e, ma piuttosto a quanto sia importante curare il proprio aspetto e tutti quei dettagli di ordine e sobrietà che contribuiscono a costruire la cosiddetta “bella presenza”.

9. Ottengono Il Lavoro Sempre I Più Qualificati Per Quella Mansione

Purtroppo, non è sempre così! La ricerca condotta da Forbes ha dimostrato che anche la simpatia del candidato ha la sua importanza. Infatti, spesso dei candidati super-qualificati non riescono ad ottenere il lavoro perché danno l’impressione di poter incrinare l’armonia dell’ufficio!

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