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In un precedente articolo, vi avevo già parlato del riscatto della laurea e delle sue modalità (vedi Riscatto della Laurea: Come Funziona e Come Farlo). Oggi vedremo se questa procedura conviene realmente ai fini pensionistici, quando farla e gli eventuali vantaggi che se ne possono trarre.
Riscatto della Laurea: Quando Farlo
Il riscatto della laurea è una pratica consentita dalla legge che consente al diretto interessato di aumentare la propria pensione (+5% o +10%) o di anticiparne i termini facendo risultare gli anni trascorsi all’università come anni di lavoro. Peccato che oggi in Italia i costi siano decisamente proibitivi: anche se non esistono cifre definitive, per 5 anni di università (nel caso in cui la domanda fosse stata presentata solo di recente) si arriverebbe a pagare quasi 50.000 Euro! Quindi, nonostante gli indubbi vantaggi, oggi il riscatto della laurea sembrerebbe un lusso per pochi eletti.
Qualcosa sembrerebbe però muoversi. Il partito politico Fratelli d’Italia presenterà a breve una proposta di legge sull’argomento che, se approvata, consentirebbe ai laureati sia di riscattare la laurea versando all’INPS un contributo uguale a quello per i soggetti inoccupati, sia l’opportunità (per i nuovi immatricolati) di versare, congiuntamente alle tasse universitarie e per ciascun anno, un’anticipo pari al 50% dell’onere contributivo stabilito per i soggetti senza occupazione.
Fatta questa dovuta premessa, vediamo al tema principale dell’articolo: se e quando conviene riscattare la laurea. Tecnicamente, non esiste una risposta universale a questo dilemma, in quanto questa dipende da una serie di fattori. Ad ogni modo, analizziamo l’argomento in linee generali.
Il primo fattore da considerare è il periodo temporale in cui si è conseguita la laurea, ovvero se prima del 31 Dicembre 1995 o dal 1 Gennaio del 1996. Nella prima ipotesi, bisognerà calcolare il valore del riscatto della laurea in merito a fattori come l’età, la posizione contributiva e il totale degli anni da riscattare. In poche parole, per chi ha concluso gli studi entro il 31 Dicembre 1995 il fattore temporale avrà un’importanza maggiore, in quanto prima si chiede di riscattare la laurea e meno costerà.
Nella seconda ipotesi, ovvero il conseguimento della laurea dopo il 1 Gennaio 1996, il costo del riscatto sarà dato dato dalla moltiplicazione del valore della percentuale contributiva relativa alla retribuzione percepita nell’ultimo anno per gli anni da riscattare. Riassumendo, per chi si è laureato dopo il 1 Gennaio 1996, sarà lo stipendio percepito ad essere determinante, nel senso che più questo sarò alto e più si dovrà pagare per il riscatto della laurea.
Riscatto della Laurea: Agevolazioni per Inoccupati e Deducibilità dalle Tasse
Nonostante i costi proibitivi, esistono oggi delle agevolazioni per chi vuole riscattare la laurea. Secondo un decreto legge del 2008, chi è inoccupato e che non ha mai lavorato neppure all’estero (e quindi non risulta iscritto presso un Ente di Previdenza e Assistenza), può chiedere il riscatto della laurea ad un prezzo contenuto.
In questo caso, l’interessato sarà tenuto a versare un contributo fisso per ciascun anno che si intende riscattare, di circa € 5.000: un costo importante, ma pur sempre inferiore rispetto a quello che è tenuto a pagare chi ha un lavoro. Senza contare che in questo caso il costo del riscatto può essere rateizzato in 120 mensilità, senza che vengano aggiunti interessi.
Altro fattore positivo è che il costo del riscatto della laurea è interamente deducibile dalle tasse.
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