Chiunque studi alla facoltà di Giurisprudenza sa benissimo che essa è caratterizzata da un percorso di studi non certo semplicissimo. Anche se esistono esami più fattibili di altri, sarà necessario tanto impegno e sacrificio per avere successo in questa facoltà. Per superare un esame a Giurisprudenza, sarà innanzitutto necessario acquisire una visione globale della prova che ci attende (il migliore materiale didattico, domande al prof., appunti efficaci e ordinati, ecc), tale da darci una preparazione completa e una conseguente gratificazione personale.
Detto questo, in generale gli esami di giurisprudenza hanno tutti una certa “similitudine” fra loro, che può essere acquisita dallo studente usufruendo ad esempio dell’insegnamento di un esame precedente. Se questo non fosse possibile (cioè se non si riesce a cogliere la “consequenzialità” che un piano di studi dovrebbe avere), possiamo provare in altri modi. A prescindere da questo, vi consiglio di appassionarvi a tutti gli esami e di non considerare mai qualcuno come “inutile” e noioso. Per impostare mentalmente un esame come utile, bisognerà pensare in un’ottica post-universitaria: se infatti date importanza alla sua utilità a livello lavorativo e/o personale, riuscirete a studiarlo meglio e ad avere un notevole successo in ogni ambito affrontato. Dopo aver conseguito la giusta mentalità, vediamo ora alcuni consigli di carattere pratico e funzionale. Di qualsiasi esame si tratti, il saper prendere appunti è una delle qualità più importanti per avere successo negli studi e nel superamento degli esami. A Giurisprudenza, gli appunti presi dovranno essere pieni di abbreviazioni (chiare e concise!) tali da poter contenere tutto ciò che il professore dice a lezione. Non devono inoltre mai mancare i concetti base, la loro definizione e le caratteristiche fondamentali. Se non siete capaci di prendere dei buoni appunti, sarà inutile poi cercare di prenderli in prestito dai vostri colleghi, perché rischiereste di trovare imprecisioni o di capire male qualcosa; in questo caso, sarebbe opportuno che vi procuriate un registratore così da non perdere nemmeno una parola di ciò che spiega il professore. Ricordate che ai docenti piace quando lo studente utilizza gli stessi argomenti o l’impostazione fatta da lui a lezione. Anche il manuale utilizzato ha la sua grande importanza. In questo caso, attenetevi sempre alle indicazioni del vostro professore. Spesso infatti, anche per fattori economici, si utilizzano manuali non aggiornati. E questo potrebbe penalizzarvi all’esame, poiché un manuale “riscritto” ha degli aggiornamenti e miglioramenti non trascurabili (non sempre, però!). Anche comprare un libro usato e tutto sottolineato potrebbe essere penalizzante in sede d’esame: esso infatti non vi permetterà di fare la sottolineatura che desiderate e ciò potrebbe comprometterne lo studio. A questo proposito, ricordate che la sottolineatura non va mai fatta in prima lettura, perché all’inizio non si è ancora inquadrato bene il testo e potremmo sottolineare quindi parti poco importanti. Sarebbe opportuno farlo in seconda e terza lettura. Ricordatevi di sfruttare bene i margini bianchi delle pagine per inserire delle note a matita.
Capita spesso però che nel piano di studi vi siano esami abbastanza complessi da approcciare nel modo corretto: uno fra tutti….l’esame di Filosofia del Diritto. In questo caso, sarà importante cogliere l’utilità teorica della filosofia per l’applicazione pratica del diritto, altrimenti verrà meno quella “mentalità” di cui parlavo prima, che è indispensabile per il superamento di qualsiasi test. Infine, alla facoltà di Giurisprudenza esistono degli esami apparentemente “poco affini” al diritto, come imprese, economia aziendale, economia politica, ecc. Anche per questi esami valgono i consigli riportati sopra, ma necessitano inoltre di una maggiore interazione col professore, perché le discipline possono essere di difficile approccio in quanto “sconosciute” (soprattutto per chi di voi proviene dal liceo). E’ indispensabile in casi di difficoltà fare delle domande in aula al professore, oppure inviare e-mail e chiedere colloqui personali, senza temere di essere fuori luogo. Un famoso motto, che dovete far vostro, recita: “le uniche domande sbagliate sono quelle non fatte!” Ricordate anche che lo studio della Giurisprudenza richiederà un linguaggio tecnico appropriato: più sarete accurati e precisi con le definizioni, maggiori saranno le vostre probabilità di superare l’esame con un ottimo voto. Infine, il colloquio: la parte finale del nostro percorso di studio diventa spesso un ostacolo a livello psicologico. In molti casi si pensa di essere poco o per nulla preparati, anche se non è vero. Bisognerà ripetere molto a voce alta, magari ad un amico (possibilmente un collega), se non c’è la disponibilità va bene anche da soli. Il ripetere a voce alta è una vera e propria simulazione del colloquio orale, molto efficace specie per gli esami di Giurisprudenza, perché aiuta fissare bene nella memoria singoli termini e nozioni. Ricordate: sarà necessario pensare costantemente al fatto che se siamo nervosi il nostro rendimento in quella sede calerà bruscamente. Se vi siete impegnati e darete seguito a questi consigli, non avrete molte difficoltà a superare l’esame. In bocca al lupo!
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