Se frequentate il liceo scientifico o classico, vi sarà capitato sicuramente di passare ore ed ore sul vocabolario per capire il senso di una versione di latino! Quante volte, pur sapendo tutte le coniugazioni e le regole grammaticali, non siete riusciti a riconoscere e tradurre un costrutto? Bene, oggi vorrei darvi qualche utile consiglio per tradurre efficacemente una versione di latino.
Il primo passo da fare, è leggere la prima frase della versione molto lentamente, fino al primo punto e virgola, punto fermo, interrogativo o esclamativo che sia. Cercate di dare, a quello che state leggendo, un discorso strutturato che abbia un senso. Cercate di tenere a mente che chi ha scritto quelle righe…..voleva comunicare qualcosa ai posteri e non scrivere a vanvera! Quindi, leggete e cercate di “cogliere” e “sentire” con l’intuito il primo significato della frase.
NON usate ancora il vocabolario, perché vi manderebbe ancora più in confusione! Non vi preoccupate se non conoscete il significato delle parole che state leggendo. Ora dovete concentrarvi solo sulla parte grammaticale, morfologica e sintattica del periodo. Per aiutarvi in questo, seguite questi semplici passaggi:
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- sottolineate tutti i verbi della frase ed analizzateli mentalmente (modo, tempo, persona, diatesi ecc…),
- dividete, tramite delle barre verticali, le varie frasi che compongono il periodo. In questo caso, la punteggiatura potrebbe venirvi in soccorso, perchè suggerisce già degli “stacchi” (le virgole segnalano incisi o dividono due frasi, così come le parentesi). Anche le congiunzioni possono facilitarvi il compito: generalmente, tenete presente che per ogni gruppo verbale si può individuare una frase a sè: tanti verbi avete sottolineato, tante frasi potrai enucleare!
- per ogni verbo…..trovate il soggetto, ovvero colui che compie quell’azione o la subisce (cercate i casi nominativi). Prestate particolare attenzione alle concordanze: un verbo alla terza persona plurale non potrà avere come soggetto una terza persona singolare! Ma tenete anche presente alcune particolari costruzioni come, ad esempio, l’accusativo infinito: in questo caso, il soggetto non è in nominativo (come potrebbe sembrare!)….ma in accusativo.
Ora potete analizzare tutti gli altri elementi della frase, ovvero le “parti nominali” (sostantivi, aggettivi, pronomi e i participi). Trovate genere, numero e caso di ciascuno; in questo modo, potrete collegare ogni nome agli eventuali attributi. Questo vi darà informazioni utili riguardo alla funzione che quegli elementi svolgono nella frase: l’accusativo sarà complemento oggetto di verbi transitivi; il dativo complemento di termine del verbo, oppure agente o causa efficiente se avete un verbo di diatesi passiva…..e così via. Tenete presente che alcuni verbi hanno costrutti particolari, ovvero reggono casi diversi da quello che sembrano (ad esempio Peto e Quaero reggono l’accusativo della cosa chiesta e a, ab della persona a cui si chiede). In ogni caso, questi dettagli potrete controllarli in seguito sul vocabolario. Quello che rimarrà da analizzare sono gli avverbi, le congiunzioni e le particelle: anche queste potrete cercarle tranquillamente sul vocabolario, in quanto non sono parti essenziali alla prima comprensione del testo.
Ora sarà arrivato il momento della traduzione vera e propria della versione di latino! Cercate sul vocabolario tutti i lemmi che non conoscete: prima i verbi, poi le parti nominali e infine il resto.
Non cercare mai le parole in base ad assonanze presunte ed ingiustificate, ma cercate di usare il metodo corretto per risalire alla voce del vocabolario: per i verbi la desinenza, infissi e suffissi temporali e giungete poi al tema, da cui risalirete al paradigma e dunque al tema del presente (controlla comunque il paradigma intero sul vocabolario, per avere la conferma definitiva). Nel caso di aggettivi, sostantivi e pronomi cercate le desinenze e il puro tema, da cui risalirete al nominativo (ma tenete presente le caratteristiche delle cinque declinazioni e delle classi degli aggettivi).
A questo punto, scrivete la traduzione dell’intera frase, senza tralasciare parole o intere sezioni. Rileggete con cura, per assicurarvi che la frase abbia un senso compiuto, un significato razionale e rispettoso del pensiero dell’autore.
Ora ripetete l’operazione per tutte le altre proposizioni. Non saltate, per la fretta, qualche punto del metodo: rischiate di commettere errori banali. Ricordate che una traduzione efficace…richiede pazienza!
Quando avete finito, rileggete l’intero testo per un ultimo controllo incrociato tra latino e italiano. Ricordate che il testo dovrà essere corretto dal punto di vista formale (niente errori grammaticali o morfosintattici!) e scorrevole! Questo è importante anche nella traduzione dei significati traslati: ad esempio ab ovo non lo dovete tradurre letteralmente “dall’uovo”, ma con “fin dalle più remote origini”.
Bene avete finito! Se tutto sarà stato fatto “ad hoc”, la versione sarà corretta e di senso compiuto. Eventualmente, per affinare di più la traduzione, potete fare anche una ricerca relativa all’autore del brano (se segnalato) oppure al contesto cui il brano fa riferimento (una battaglia, un evento, ecc).
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